Il “Gandhi” contro la guerra in Ucraina
Immagine realizzata da Emily Tosches 3^S
“La non violenza è la più forte arma mai inventata dall’uomo” (M.K. Gandhi)
1 marzo 2022
Due ore di tavola rotonda sulla guerra: all’Istituto Gandhi di Besana, a cinque giorni dall’avvio del conflitto fra Russia e Ucraina, oltre mille studenti e i loro docenti si sono ritrovati a riflettere e approfondire sulla guerra. Sei relatori, una coordinatrice e la Dirigente in aula magna, insieme a un centinaio di studenti. Tutti gli altri compagni, dalla Sede Centrale e da quella distaccata del Professionale, sono stati attentissimi davanti alle loro LIM. Martedì 1° marzo, dalle 11 alle 13, non c’è stata una lezione qualsiasi, ma una vera e propria incursione nel conflitto russo. Proprio così è stata progettata: tempestiva, multidisciplinare, aperta a tutti gli indirizzi. Perché le ansie che la guerra suscita e le minacce che porta assalgono tutti, giovanissimi e adulti.
Il conflitto ha radici lontane ma anche più vicine, hanno spiegato gli storici professor Marco Lunari e professor Andrea Cazzaniga, proponendo all’uditorio, immagini della Russia zarista e di quella staliniana, reportage da remoti musei di Tbilisi, accostamenti fra rivendicazioni e conflitti, in corso oppure sopiti, in diverse zone del complesso mondo russo. L’ultimo trentennio, dal crollo dell’URSS e, quindi, dalla celebrata e illusoria fine della Guerra Fredda nel 1991, è stato ripercorso dalla professoressa Tullia Ascari, con un taglio geopolitico denso di cifre ma anche con i colori delle bandiere arcobaleno e le immagini e le voci di 40 anni di manifestazioni pacifiste.
Alla professoressa Franca Galbiati, docente di Economia, è toccato spiegare il funzionamento delle sanzioni comminate alla Russia e le loro ripercussioni sull’economia mondiale ma anche sulle imprese del nostro territorio; come dire: la guerra ci coinvolge tutti. Il passo dal coinvolgimento, ai media, social e non solo, lo abbiamo fatto tutti guidati dalla professoressa Elena Imprenti, che ha mostrato meme e link per chiarire da una parte la forza della propaganda, dall’altra l’importanza di non farci travolgere dalla “infodemia”, dalla compulsione a raccogliere il maggior numero di notizie, segnali, messaggi possibili. Occorre scegliere, è stato più volte ripetuto. E l’intervento conclusivo, quello del professor Paolo Elli, ha indicato, come strumenti fondamentali per scegliere, la consapevolezza e la conoscenza. La guerra ha radici profonde nel profondo dell’umanità e di ogni singolo uomo: saperlo, riconoscerlo nelle immagini delle vittime più giovani e – tutte – incolpevoli di questo recente conflitto, è l’unico antidoto al conflitto.
È stato un momento molto ricco, che ha lasciato a tutti i partecipanti molte suggestioni, ma anche molte domande senza risposta: “sarà il vostro compito studiare, riflettere, dibattere”, ha esortato la Dirigente a chiusura dei lavori. La scuola ha lanciato ancora una volta la sua sfida culturale: una studentessa proveniente dall’Ucraina e una russa si sono abbracciate, in aula magna, davanti a mille compagni. Perché la guerra può avere molte ragioni, tutte da scoprire, ma non dovrà avere ragione delle intelligenze dei più giovani.
Immagine realizzata da F.D.L classe 1°L